Recensione Xiaomi Mi 9: difetti o non difetti, è un best buy

Xiaomi quest’anno ha mischiato le carte del mercato lanciando il suo nuovo top di gamma ad un prezzo di listino (quindi destinato a scendere con il tempo) a dir poco aggressivo. Xiaomi Mi 9 infatti è il primo smartphone con il nuovo SoC Qualcomm Snapdragon 855, ma non è solo questo. Lo abbiamo provato per voi per scovarne pregi e difetti, ecco com’è andata.

CONFEZIONE E DOTAZIONE

Niente di nuovo per chi già ha avuto a che fare con uno smartphone Xiaomi. La scatola con il “9” in bella vista contiene al suo interno il nuovo gioiellino dell’azienda cinese, un caricabatterie standard con il suo relativo cavo USB Type-C, una cover in TPU utile a non farci scivolare subito di mano il nostro nuovo telefono, e il pin per il carrellino della SIM contornato dal solito materiale informativo.

HARDWARE, DISPLAY E DESIGN

Semplice, e nonostante questo elegante e bello da guardare. Mi 9 ti guarda dall’alto del suo splendido display Super AMOLED intorno al quale le cornici sono quasi inesistenti, se non fosse per qualche millimetro e per il piccolo notch a goccia che ospita sensori e fotocamera frontale. Basta girarlo poi, per trovarsi di fronte ad un design posteriore non certo ricercatissimo ma pulito, elegante e con una finitura lucida che anche nella più “banale” colorazione nera fa venire voglia di osservarlo meglio e rigirarselo tra le mani.

Il sensore di impronte scompare dalla scocca e si posiziona sotto il display, mentre a fare capolino è la nuova tripla fotocamera che è a dir poco sporgente. Non rovina il design, ma di certo farà venire qualche patema d’animo ai proprietari in caso di appoggio su qualche superficie. Con la cover in dotazione il risultato migliora e il telefono sarà meno “sbilanciato”, ma i tre sensori sporgeranno comunque.

Si tiene bene in mano e non ci sono difficoltà nell’utilizzo, durante il quale inoltre potrete apprezzare l’attenzione alla qualità costruttiva riposta da Xiaomi in questo device. Solido ma leggero, ben assemblato (neanche un accenno di scricchiolio) e bello da guardare. Il vetro della parte posteriore si fonde armoniosamente con il display. Purtroppo niente certificazioni IP contro acqua e polvere. Comunque Promosso.

Menzione speciale per il nuovo tasto AI posto sulla sinistra del telefono (dal lato opposto ci sono i classici tasti Power e Volume) e che può essere mappato in vari modi. Di default, come era normale aspettarsi, richiama Google Assistant. Meno speciale è l’assenza del jack audio e dell’espansione tramite MicroSD, ma questo Mi 9 non è il primo e non sarà l’ultimo device con questa mancanza.

Il display Super AMOLED da 6,39″ HDR10 è veramente bello! Neri profondissimi, con uno sfondo black dovrete mettervi di impegno sotto una fonte di luce per capire dove finisce il display e dove inizia, ad esempio, il notch. Ottima anche la taratura dei colori: vivi, ma non eccessivamente saturi. La visibilità sotto la luce del sole non è mai un problema, e il sensore di luminosità si comporta molto bene anche in situazioni di mezza luce o di buio completo.

Sotto il display trova posto il sensore per le impronte digitali di ultima generazione che svolge molto bene il suo lavoro. Non siamo ancora ai livelli dei sensori posizionati sulla scocca, ma manca poco. In alternativa è disponibile anche lo sblocco con il volto (2D e non 3D, per motivi di spazio), fulmineo e non troppo facile da ingannare.  Ah, c’è il led di notifica.

All’interno di Xiaomi Mi 9 risiede la massima espressione del momento in termini di potenza e velocità, ovvero il processore Snapdragon 855 in coppia con la GPU Adreno 640, accompagnati da 6GB di RAM e 64/128GB di storage. Tutti questi cavalli sotto il cofano si sentono e si vedono: velocità, reattività, potenza quando serve e mai un’incertezza. Non avrete mai problemi sia che si tratti di un gioco avido di risorse, sia che siate dei power user in continuo multitasking. In poche parole, una scheggia. Sembra esserci un deciso passo avanti anche con il famigerato (per i prodotti Xiaomi) 4G+: il modem LTE cat.18 infatti sembra aggregare le bande come si deve questa volta, almeno da qualche test fatto con Vodafone, TIM e Wind (sembra si arrivi a 3CA con Vodafone e 4CA con TIM, Banda 20 compresa) grazie all’aiuto dei ragazzi di @OperatoriMobiliFissi su Telegram.

Ecco la scheda tecnica completa:

Rete
Tecnologia GSM / CDMA / HSPA / LTE
Dispositivo
Dimensioni 157.5 x 74.7 x 7.6 mm (6.20 x 2.94 x 0.30 in)
Peso 173 g
Materiali Back glass (Gorilla Glass 5), aluminum frame (7000 series)
SIM Dual SIM (Nano-SIM, dual stand-by)
Display
Tipo Super AMOLED
Dimensione 6.39 pollici, (~85.2% screen-to-body ratio)
Risoluzione 1080 x 2340 pixels, 19.5:9 (~403 ppi density)
Protezione Corning Gorilla Glass 6
HDR10
DCI-P3
Piattaforma
OS Android 9.0 (Pie); MIUI 10
Chipset Qualcomm SDM855 Snapdragon 855 (7 nm)
CPU Octa-core (1×2.84 GHz Kryo 485 & 3×2.42 GHz Kryo 485 & 4×1.8 GHz Kryo 485)
GPU Adreno 640
Memoria
MicroSD No
Interna 64/128 GB, 6 GB RAM
Main Camera
Triple 48 MP, f/1.75, 1/2″, 0.8µm, Laser/PDAF
16 MP, f/2.2, 13mm (ultrawide), 1/3.0″, 1.0µm, Laser/PDAF
12 MP, f/2.2, 54mm (telephoto), 1/3.6″, 1.0µm, Laser/PDAF, 2x optical zoom
Video 2160p@30/60fps, 1080p@30/120/240fps, 1080p@960fps
Selfie camera
Single 20 MP, f/2.0, 0.9µm
Video 1080p@30fps
Batteria
 Batteria Li-Po 3300 mAh
Charging Fast battery charging 27W (Quick Charge 4+)
Fast wireless charging 20W

FOTOCAMERA

Ed eccoci ad uno degli argomenti più caldi per quanto riguarda Xiaomi Mi 9: la tanto chiaccherata tripla fotocamera. Xiaomi ha creato molto hype intorno alle possibili qualità dei sensori montati sul Mi 9, motivo per cui le stesse sono state oggetto di particolare attenzione nelle recensioni così come nei pareri degli utenti. C’è chi l’ha stroncata, c’è chi ne ha tessuto le lodi…per me, come spesso accade, la verità è nel mezzo.

La configurazione presente su Mi 9 è decisamente interessante e fa del suo cavallo di battaglia il nuovo Sony IMX586: tre sensori da 48 MP f/1.75 (1/2″, 0.8µm, Laser/PDAF), 16 MP f/2.2 (13mm, grandangolo, 1/3.0″, 1.0µm, Laser/PDAF) e 12 MP f/2.2 (54mm, telephoto, 1/3.6″, 1.0µm, Laser/PDAF, 2x optical zoom) che creano i presupposti per una grande versatilità, in parte limitata dall‘assenza dell’OIS in favore della sola stabilizzazione digitale. In qualunque caso tra il grandangolo, l’ulteriore sensore da 12MP e le possibilità software come AI e HDR non manca nulla per potersi aspettare un’esperienza positiva sotto ogni punto di vista, ma non è sempre così.

Partiamo da una precisazione: i 48MP del sensore principale in realtà vengono sfruttati a 12MP con una modalità chiamata 4-in-1 pixel binningdove i pixel disposti in una matrice Quad Bayer in parole povere si fondono per cercare di ottenere un miglior risultato in termini di luce catturata e qualità finale. Detto questo, è comunque disponibile una modalità 48MP con risoluzione 8000×6000 e con le funzioni software disattivate, ma ne parleremo poi.

Gli scatti in condizioni di luce ottimale sono di buona qualità e rendono onore al soggetto che viene inquadrato, ma effettuando qualche crop si può notare come la definizione non sia al livello che ci si aspettava. L’HDR inoltre svolge il suo dovere, ma sembra lavorare in maniera abbastanza “soft” rispetto ad altri device più blasonati. Insomma porterete a casa belle foto, ma non aspettatevi i risultati di un Huawei Mate 20 Pro o di un Google Pixel.

 

Piacevole da usare la grandangolare, così come lo zoom ottico 2x che fa la differenza in determinate situazioni. Buone anche le macro e i Bokeh, seppur con qualche saltuario errore di scontornamento. Se invece vorrete cimentarvi con la modalità 48MP, preparatevi a non poter usare nessuna delle migliorie software dell’app fotocamera e ad ottenere scatti si più definiti, ma non abbastanza da farvela preferire alla modalità classica.

In notturna la situazione peggiora. Attivando l’apposita Modalità Notte riusciremo ad ottenere foto che “illuminano” bene soggetti che altrimenti risulterebbero totalmente al buio, ma con più di un problema per quanto riguarda la quantità di rumore (alta) e un effetto “impasto” più marcato di quanto ci si sarebbe aspettati.

Sono quasi certo che siano lacune in larga parte risolvibili via software per il semplice fatto che un porting della Google Cam non ottimizzato per Mi 9 riesce comunque a portare a casa risultati migliori (così come lo stesso sensore da 48MP su dispositivi concorrenti lavora un po’ meglio), e anche perchè Xiaomi è famosa per portare al top i propri dispositivi nel tempo grazie a vari aggiornamenti mirati a risolvere bug e difetti vari (vedasi Mi 8 e la sua fotocamera).

Premesso ciò però vi faccio una domanda: sarà un caso che il Sony IMX586 da 48MP non abbia ottenuto risultati spaventosi (per quanto migliori) neanche su Honor View 20 e che sia montato su un medio gamma come Xiaomi Redmi Note 7 Pro? Il dubbio che non sia un sensore da top di gamma comincia a balenare, e il fatto che non supporti la stabilizzazione ottica (OIS) non aiuta.

Ho cercato di evidenziare maggiormente le mie perplessità rispetto ai pregi per rendere chiaro il quadro, ma questo non significa che ci troviamo davanti ad una pessima fotocamera, assolutamente. Chi si aspettava prestazioni fotografiche ai massimi livelli potrebbe rimanere deluso, personalmente invece penso che sia una fotocamera che A) verrà senza alcun dubbio migliorata nel tempo e B) può tranquillamente starci in uno smartphone da 449€ che offre eccellenza sotto tante altre voci. Tutto sta nel capire cosa si pretende con un prezzo DI LISTINO più basso di un OnePlus 6T, o con meno della metà della spesa necessaria per un Galaxy S10.

La fotocamera frontale può vantare sulla carta 20MP e svolge discretamente il suo lavoro, ma a ulteriore riprova che i Megapixel non sono tutto possiamo dire che i suoi difetti in fase di elaborazione li ha. Tralasciando l’odiato (da me) effetto bellezza che dona alla pelle quella “cera” innaturale, gli scatti sembrano mancare un po’ in definizione.

Non dimentichiamoci dei video! Xiaomi Mi 9 supporta la registrazione video fino al 4K a 60fps, con stabilizzazione digitale attiva fino a 30fps e senza zoom ottico.

Niente da dire in questo caso, i video soprattutto di giorno sono veramente ottimi, soprattutto se si mantiene la modalità 30fps con EIS attivo. Anche di notte i risultati sono più che soddisfacenti, anche se ovviamente l’assenza della stabilizzazione ottica si farà sentire maggiormente. Presente anche la modalità Slow Motion.

SOFTWARE

La MIUI 10 non devo presentarvela certo io. La nota interfaccia sviluppata da Xiaomi è come sempre snella, scattante, colorata e ricca di funzionalità (gesture a schermo intero, app clonate, secondo spazio, Temi, sblocco con il volto, per citarne alcune). Le gesture nel corso del tempo sono state sempre più affinate e adesso è un piacere usarle su questo Mi 9, anche se ogni tanto potreste incappare in qualche confusione con la gesture per tornare indietro, nelle app con menu laterale apribile via swipe. In generale comunque si tratta di una UI che si lascia utilizzare veramente bene e che con questo hardware non ha alcuna possibilità di inciampare, seppur con qualche peccato di gioventù.

Ad esempio è stata introdotta l’utilissima modalità scura, che su un display AMOLED di questo calibro significa un risparmio abnorme di batteria a schermo acceso. Bella esteticamente e molto ben implementata, soffre di un paio di bug che verranno risolti a breve (immaginiamo), ovvero qualche saltuario difetto di visualizzazione nel testo delle notifiche e soprattutto il fatto che a volte si disattiva da sola. 🙂

Ma il vero peccato grave, per chi vuole tenere sempre tutto sotto controllo, è il fatto che le notifiche nella statusbar non siano permanenti; rimangono qualche secondo e poi scompaiono a favore dell’orologio. Saranno comunque ovviamente presenti tirando giù la tendina dei Quick Settings, ma questa soluzione poteva rivelarsi necessaria per telefoni con un notch pronunciato come Mi 8 e Poco F1, non certo per un Mi 9 che avrebbe tutto lo spazio che vuole per gestire normalmente le icone delle notifiche. Non un gran problema, ma fatico a capire. Giudizio generale? Pollice su!

BATTERIA, AUDIO E CONNETTIVITA’

NFC, ricarica wireless, IR Blaster e un WiFi che si comporta egregiamente anche nello switch immediato sulla miglior rete (non è scontato in caso di presenza di più reti WiFi nello stesso luogo, ve l’assicuro), oltre naturalmente a Bluetooth 5.0 e 4G+. Xiaomi Mi 9 e il suo arsenale si comportano benissimo, la ricezione è ottima e l’audio in capsula durante le chiamate è chiaro e pulito.

Capitolo audio: lo speaker (mono) ha un volume importante, ma non fa strabuzzare gli occhi per la qualità. Il discorso cambia notevolmente quando attaccherete un paio di cuffie invece, dalle quali scaturirà un suono equilibrato, profondo e nitido.

La batteria da 3300 mAh può sembrare troppo piccola e forse per un utilizzatore seriale lo è, ma in linea generale porta a casa dalle 4 alle 6 ore di schermo acceso (dipende dal tipo di utilizzo e dalla Modalità Scura del display). Ci tengo a precisare che il mio utilizzo standard prevede 3 account Google in sincronizzazione, GPS sempre attivo, Bluetooth acceso e collegato in auto, chiamate, piccoli momenti musicali, 30 minuti di tethering WiFi e un utilizzo intenso per lavoro di Chrome, Telegram, Whatsapp, Facebook, Excel e Keep che mi porta a fare tante e frequenti accensioni (cosa che a parità di ore di schermo acceso scarica più velocemente la batteria rispetto ad un utilizzo che abbia più pause in cui Android può ottimizzare le risorse).

Con tutto questo nelle giornate peggiori e più intense riuscivo ad arrivare a cena, mentre in giornate più tranquille andare a dormire con lo smartphone ancora acceso non è stato un problema. Evidentemente anche lo Snapdragon 855 lavora bene sotto questo punto di vista. In qualunque caso supporta la ricarica rapida Quick Charge 4.0 fino a 27W per arrivare al 100% in poco più di un’ora (nella confezione c’è invece un caricabatterie normale), e anche la ricarica wireless fino a 20W.

CONCLUSIONI

Xiaomi Mi 9 è bello, è potente e veloce, ha un display formidabile, lettore di impronte di ultima generazione e tante features. Tra i contro…la fotocamera è ancora da ottimizzare, la MIUI qui installata ha qualche difettuccio di gioventù (comunque non giustificabile, i beta test si fanno prima) e lo speaker audio non è al top.

Questo smartphone ha dei difetti, è vero. Come li hanno tutti gli smartphone, anche quelli da 1000€. Alcuni possono dare fastidio, ma non c’è comunque nulla che non possa essere sistemato via software fortunatamente.

Soprattutto, al prezzo di lancio di 449€ per la versione 6+64GB (529€ per 6+128GB) non riesco proprio a non considerarlo un best-buy, è senza dubbio il migliore per rapporto qualità prezzo nella sua categoria. Punto.

P.S. Se volete dirci la vostra, fare domande oppure se non volete perdervi neanche una promo potete seguirci sul nostro network, compreso il Canale Offerte in Tempo Reale su Telegram:

7.9 Total Score
Brava Xiaomi, ma occhio al software!

DESIGN E COSTRUZIONE
8
HARDWARE
9
DISPLAY
9
SOFTWARE
7.5
FOTOCAMERA
6.5
BATTERIA
7.5
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