Recensione Xiaomi Redmi Note 5: tanta roba, ma…

Eccoci finalmente a parlare di uno degli smartphone di fascia media più chiaccherati di Xiaomi, ovvero quel Redmi Note 5 che nell’immaginario collettivo doveva andare a sostituire il suo amatissimo predecessore nel cuore di tanti utenti. Ci sarà riuscito? Scopriamolo nella nostra recensione.

CONFEZIONE E DOTAZIONE

Così come la maggior parte dei dispositivi della serie Redmi di Xiaomi, anche Redmi Note 5 arriva nell’ormai iconica confezione rossa con il nome ben visibile sul fronte. Al suo interno troviamo, oltre allo smartphone, il caricabatterie 5V/2A, un cavo microUSB e una cover in silicone trasparente. Tutto molto minimal, come sempre, ma non mi aspettavo niente di più.

HARDWARE, DISPLAY E DESIGN

Prendete uno smartphone Xiaomi a caso tra quelli usciti negli ultimi mesi (come il Redmi 5 Plus), dotatelo di doppia fotocamera a semaforo ed ecco a voi lo Xiaomi Redmi Note 5.

Come avrete capito il design non si discosta particolarmente da quello dei suoi “fratelli”: il corpo è composto da un frame in metallo che si abbraccia ai due estremi verticali con le bande in plastica per permettere il corretto funzionamento delle antenne. Sul retro trovano posto il sensore di impronte digitali al centro e la doppia fotocamera verticale sul lato sinistro. Quest’ultima sporge un filo di più di quanto ci sarebbe piaciuto, e sbilancia leggermente lo smartphone quando appoggiato su un piano. Sui lati trovano posto il tasto Power, il bilanciere del volume e lo slot che può ospitare 2 nanoSIM oppure 1 nanoSIM e una scheda MicroSD.

Davanti il generoso display da 5,99 pollici FullHD in formato 18:9 è contornato da cornici piuttosto “leggere” e poco invasive, tanto che ormai Xiaomi ha abbandonato i tasti soft touch in favore di quelli a schermo. Visibilità molto buona anche sotto la luce diretta del sole, così come i colori risultano ben tarati e piacevoli (soffrono un po’ i neri, ma stiamo comunque parlando di un medio gamma). Leggermente conservativo il sensore di luminosità quando siamo in situazioni di buio pesto, cosa che a volte mi ha portato a modificarla manualmente per ottenere un risultato più adatto allo scenario.

Buone notizie per il jack audio che è regolarmente al suo posto. Il peso invece? 181 grammi circa! Non un mostro di leggerezza ma si lascia prendere in mano abbastanza bene, anche con la cover che ne aumenta inevitabilmente lo spessore.

Ma passiamo alle cose più importanti, ovvero quello che troviamo “sotto il cofano” di questo ragazzone. Il cuore di Xiaomi Redmi Note 5 è un Qualcomm Snapdragon 636 (octa-core, 1.8Ghz) coadiuvato da una GPU Adreno 509, accoppiata che rappresenta un buon passo in avanti all’ormai abusato e vecchiotto Snapdragon 625, sempre strizzando l’occhio anche ai consumi oltre che alle prestazioni. Il tutto è condito con 3/32GB o 4/64GB di RAM/memoria e una generosa batteria da 4000 mAh utile per arrivare a fine giornata (e oltre) senza patemi d’animo.

Connettività di buon livello, con la Banda 20 che ormai è sempre presente e non è più un problema per le versioni commercializzate nel nostro paese, Bluetooth 5.0, WiFi ac, IR Blaster e Radio FM. Manca NFC, ma me ne farò una ragione. Sulla ricezione davvero niente da dire, ottima praticamente sempre ed ovunque, così come il WiFi che riesce a gestire il passaggio da una rete all’altra con velocità e soprattutto a mantenere la connessione attiva e funzionante anche al limite del raggio di azione, dove altri smartphone ben più blasonati soffrono.

FOTOCAMERA

Il duo fotografico montato su questo Redmi Note 5 è composto da un sensore da 12 megapixel ƒ/1.9 più uno secondario da 5 megapixel ƒ/2.0, che lavora esclusivamente a fianco di quello principale con l’utilità di creare foto con l’ormai immancabile effetto bokeh.

Gli scatti realizzati sono senza dubbio di buona qualità ed un deciso miglioramento rispetto al passato, in cui Xiaomi prestava ben poca attenzione al comparto fotografico. La resa dei colori è molto buona e realistica, l’HDR automatico svolge bene il suo lavoro e si riescono ad ottenere risultati soddisfacenti non solo in piena luce, ma anche in scenari “misti” come l’imbrunire, il tramonto e via dicendo. Dove ovviamente si comincia a perdere qualità è quando il buio sopraggiunge totalmente: in questo caso il rumore aumenta vertiginosamente e la qualità ne perde, ma è un discorso che possiamo estendere alla maggior parte dei medi-gamma attualmente in commercio. A poco inoltre serve la modalità “notte”, che promette di diminuire il rumore unendo più scatti.

I video sono registrabili alla risoluzione massima del FullHD, sono privi di stabilizzazione ottica ma quella elettronica riesce comunque a fare un buon lavoro, anzi ottimo. Mi sono dimenticato della fotocamera frontale, una 13 megapixel ƒ/2.2 niente male per un selfie o uno scatto veloce. Presente anche qui l’effetto sfocatura per i ritratti, naturalmente raggiunto esclusivamente via software vista la presenza di un’unica fotocamera.

SOFTWARE

Ok, ci è voluto un po’ per capire che approccio utilizzare nel descrivere la mia esperienza, perchè avevo avuto qualche sospetto già provando il Redmi 5 Plus Global. In entrambe le occasioni ci è stata data la possibilità di provare la versione con 3GB di RAM e 32GB di memoria interna e, nonostante la proverbiale velocità e reattività della MIUI, qualche piccolo difetto da riscontrare c’è.

Ma andiamo con ordine: da quando Xiaomi è entrata ufficialmente nel mercato italiano, il suo ecosistema basato sulla UI propritaria MIUI è stato ovviamente adattato alle nostre esigenze, quindi sui telefoni troviamo un software già pronto, comprensivo di servizi Google, lingua italiana, e un approccio alle notifiche decisamente più vicino ai nostri standard (la MIUI “originale” spesso era molto conservativa lato notifiche e batteria, e per riceverle tutte in tempo reale bisognava mettere mano alle impostazioni).

Niente di strano insomma, solo buone notizie. In teoria. Si, perchè qualcosa rispetto al passato è cambiato, e per la prima volta su un dispositivo Xiaomi con ben 3GB di RAM abbiamo dovuto affrontare qualche rallentamento o blocco imprevisto (prestazioni di giochi, multitasking, ecc). Le prestazioni sono sembrate andare a folate, e le stesse applicazioni o giochi hanno risposto una volta reattivamente, e l’altra decisamente meno. Nel 2018 3GB di RAM ormai sono QUASI il minimo sindacale su uno smartphone Android è vero, ma la MIUI d’altronde è sempre stata famosa per la sua fluidità anche su smartphone abbastanza basilari. Il dubbio è che la transizione ufficiale (e non tramite modding) verso l’Europa abbia un po’ appesantito il sistema, o semplicemente che questo non sia ancora ottimizzato al meglio…tutte cose risolvibili tramite aggiornamento insomma.

In linea generale comunque il Redmi Note 5 si è comportato bene, e le funzionalità della MIUI nella sua versione 9.5.xx sono sempre una sicurezza. A partire dalle gesture a tutto schermo (grazie alle quali possiamo sfruttare appieno il display eliminando i tasti di navigazione), passando per il Second Space (un secondo drawer delle app totalmente separato da quello principale, da utilizzare se si vuole maggior privacy), fino ad arrivare allo sblocco con il volto e il supporto ai temi (per queste ultime 2 dovrete impostare la regione di provenienza su Hong Kong ma tranquilli, il telefono rimarrà in italiano.

Se non fosse per delle incertezze nel software insomma parleremmo di un’esperienza del tutto appagante, ma siamo abbastanza sicuri che il tutto verrà sistemato con futuri aggiornamenti.

AUDIO E BATTERIA

Speaker singolo nella classica posizione in basso, vicino alla presa Micro USB per la ricarica. Il volume è abbastanza alto e anche al massimo è godibile senza fastidi e distorsioni, oltretutto con un suono in uscita piacevole e abbastanza ricco, seppur non molto corposo. In linea con la fascia di prezzo insomma, ma forse anche qualcosa in più. Niente male anche l’audio in cuffia.

Sulla batteria da 4000 mAh c’è ben poco da recriminare, questo Xiaomi Redmi Note 5 ci porterà sempre a sera senza problemi. Anche spremendolo come un limone (Smartwatch sempre collegato + Bluetooth anche in auto, 3 account Google, Youtube Music, saltuarie sessioni di gioco, continuo utilizzo di Chrome, Facebook, Messenger, Telegram, Whatsapp, Instagram, Excel+Fogli Google, tanto per citare i più frequenti) siamo riusciti ad andare a letto con una percentuale tra il 12% e il 19%, mentre nelle giornate normali siamo riusciti anche a toccare 1 giorno e mezzo di autonomia o addirittura avvicinarci ai 2 giorni. Un buon lavoro insomma.

CONCLUSIONI

Che dire, il solito approccio “alla Xiaomi” paga sempre alla fine. Design sempre simile…ma un buon hardware, batteria prestante, software pieno di funzionalità e questa volta anche una fotocamera decisamente migliorata rispetto al passato. Peccato per qualche incertezza a livello di prestazioni in alcuni frangenti “trafficati”, ma conoscendo ormai molto bene la vera natura della MIUI siamo certi che siano casi saltuari e che verranno presto risolti grazie a qualche aggiornamento.

Dovendo darvi un parere, noi spenderemmo qualcosina in più per assicurarci la versione 4/64GB, sia per dare un boost alle prestazioni che per non rischiare di rimanere a corto di memoria, ma in qualunque caso non potete sbagliare. Promosso in attesa di ulteriori miglioramenti.

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7.8 Total Score
Degno successore dello storico Redmi Note 4. Bueno!

DESIGN
6
HARDWARE
8
DISPLAY
7.5
SOFTWARE
8
FOTOCAMERA
8
BATTERIA
9
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